diciotto anni di carriera, un demo, due split, un Ep ed infine una lunga serie di album. Sette, per la precisione. Stiamo parlando dei Krisiun.
La potentissima Death Metal band brasiliana arriva all'invidiabile traguardo del settimo album con "Southern Storm", cd che ne rivendica una vera e propria supremazia in Sudamerica.
L'impressionante macchina da guerra di Alex Camargo e soci, editi da Century Media (come avviene dal 2000 in avanti), piazza su un disco di raro impatto, con quello che è ormai uno stile divenuto un vero e proprio marchio di fabbrica: insomma, si sente immediatamente quando un pezzo è dei Krisun!
C'è chi potrebbe dire che i Krisiun siano ripetitivi, ma mi si dica quale gruppo Death ormai non lo è. Per cui, ripetitivi o no, l'assalto sonoro portato dai tre brasiliani è senza dubbio il benvenuto. Senza contare che dal vivo promettono un massacro, come sempre negli show dell'act di Ijuì.
Partenza a razzo con l'incedere monolitico di "Slaying Steel" seguita a ruota dalla spaccacollo "Sentence Morning". Come sempre sugli scudi gli impressionanti Blast Beats di Max Kolesne, che ancora una volta dimostra che in ambito estremo solo pochi batteristi gli sono superiori. Qualche ombra Thrasheggianti (giusto nei primissimi riff) si evince in "Twisting Sights", primo pezzo di un trittico apocalittico di cui fanno parte anche "Minotaur" e "Combustion Inferno". Non c'è da aspettarsi un attimo di pausa, almeno per ora: "Massacre Under the Sun" tiene fede al titolo, così come non tradisce le attese la settima traccia, "Bleeding Offers".
Arriva poi il momento della chicca assoluta di questo cd: una rivisitazione in chiave Death Metal di quello che è forseil pezzo più celebre della più famosa band Metal brasiliana, "Refuse/Resist" dei Sepultura, che grazie ai Krisiun ottiene una linfa vitale rinnovata. Credetemi se vi dico che questa versione fa sembrare l'originale quasi un pezzo semi-Pop (nel senso che questa versione è di una violenza inaudita).
Non è però finita qui, visto che ci sono ancora quattro pezzi (cinque contando la brevissima "Black Wind"). Fra queste spicca senza dubbio "Origin of Terror", dove, e non è una novità, il caro vecchio Max stupra la batteria in maniera inequivocabilmente sublime.
Saranno ripetitivi, saranno il cazzo che volete voi.. ma a me sta bene così. Anzi, meno cambiano i Krisiun e meglio è. Specie se poi una tale potenza di fuoco viene portata anche on stage. Provare per credere (tanto sono spesso in Italia).
Contatti: http://www.krisiun.com.br - http://www.myspace.com/krisiun666
Recensore: The Torturer - brutaltorturezine@gmail.com
Voto: 7/10
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